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La storia si ripete!

  • Immagine del redattore: driversofcars
    driversofcars
  • 9 mag 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Tra il 1931 ed il 1941 il pioniere dell’industria automobilistica Henry Ford sviluppò un’automobile a dir poco ecosostenibile, realizzandone telaio e scocca con un materiale plastico ottenuto dai semi di soia e di canapa. Il progetto ruotava attorno alle sue note idee di mercato, che miravano a realizzare il suo sogno di “creare delle vetture a prezzi ragionevoli, affidabili ed efficienti".

Prototipo della Hemp Body Car

Fu così che pensò di sostituire il metallo, esiguo e quindi molto costoso visto l’imminente impegno bellico, con delle plastiche di derivazione naturale che non solo si rivelarono più economiche, ma anche più efficienti, leggere e sicure. Riuscì anche a rimpiazzare il carburante classico con l’etanolo di canapa, ottenuto dalla raffinazione dei semi della pianta stessa.

Un episodio pittoresco dimostra la fiducia che aveva Ford nel suo progetto, infatti si fece filmare da un gruppo di giornalisti mentre, con una mazza di modeste dimensioni, colpiva violentemente la sua Hemp Body Car, senza che questa neppure si ammaccasse.

Insomma, se quest’idea vi sembra rivoluzionaria oggi, provate a pensare quanto lo fosse ottant’anni fa. 

Henry Ford dimostra la robustezza del suo prototipo

Fortunatamente, in questo caso, la storia si ripete: dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, più precisamente a Stoccarda, Porsche presenta la nuova 718 Cayman GT4 Clubsport che, nonostante ottant’anni trascorsi dal progetto Fordista sopra citato, ha molto in comune. Diverse parti della scocca, tra cui le portiere e l’alettone posteriore, sono realizzate in fibre naturali, dunque ecosostenibili, tra cui la fibra di lino e di canapa. Sembrava impossibile rimpiazzare la fibra di carbonio, ma Porsche dichiara che queste materie prime non hanno nulla da invidiare al composito che da anni detiene il monopolio per quanto riguarda i materiali utilizzati nel mondo delle corse. 

La nuova versione, dichiara Porsche, garantisce tempi sul giro migliori, vista una potenza di 425 cavalli, contro i 385 della versione lanciata nel 2015, ed un peso di 1320 kg. 

Oltre ad un incremento prestazionale, siamo ben lieti di riscontrare anche un’impronta ecosostenibile, che ci auguriamo arrivi anche ai modelli di serie. 

Perchè, quindi, autoconvincersi del fatto che l’elettrico sia inevitabile, quando ben ottant’anni fa avevamo già il rimpiazzo per i combustibili fossili? Perchè ostinarsi a guardare al futuro quando le risposte le possiamo trovare nel passato? Complimenti Porsche, continua così!


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