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E lasciateci dare i numeri....

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    driversofcars
  • 8 mar 2019
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 9 mar 2019

E lasciateci dare i numeri....

Premessa: ora come ora sono solo numeri, attribuiti semplicemente dalle sensazioni che ci sono arrivate, quindi lasciano il tempo che trovano. Si dice infatti che i test pre stagionali di Formula 1 siano decifrabili quanto un manoscritto egizio, perché ogni squadra ha un proprio piano di lavoro che rende assai difficile fare confronti ed essere certi di non prendere lucciole per lanterne. Detto questo, abbiamo provato a fare una sorta di test di ingresso per i team e le monoposto di quest’anno, per capire come si presenteranno il prossimo 17 marzo, alla gara inaugurale a Melbourne.


La F1 torna a scuola. Tutte le squadre si sono presentate sul circuito di Barcellona per saggiare quanto bene hanno lavorato durante la pausa invernale. Si tratta di test pre stagionali, dove lo scopo principale dei team è quello di svezzare le monoposto: alla prestazione pura sul giro singolo si preferisce capire se si possa lottare per il campionato piloti e costruttori, sotto quale profilo. Quest’anno le novità sono numerose, condite da un cambio regolamentare che impone delle modifiche tecniche per le vetture 2019. Questi test pre stagionali, svolti in due sessioni, dal 18 al 21 febbraio e dal 26 dello stesso mese al 1°marzo, sono molto difficili da valutare in maniera oggettiva: le variabili di cui non siamo a conoscenza sono molteplici e tutti i top team non hanno voluto mostrare il loro vero potenziale.

FERRARI - Per citare uno che di recente ha lasciato la Rossa: “Testa bassa e lavorare” è stato il mantra che i tecnici Ferrari si sono ripetuti durante tutta la stagione invernale. Poche notizie trapelate e tanta concentrazione, segnale di una voglia di presentarsi a Melbourne con la possibilità di avere una vettura che possa riportare a Maranello almeno uno dei due titoli (piloti e costruttori), che da troppo tempo mancano alla scuderia italiana. Poi, il 15 febbraio scorso... SBAM! Presentazione in grande stile, molto curata e ricercata, a

Charles Leclerc sulla sua SF90

voler sottolineare quale sia l’obiettivo stagionale: vincere. La vettura sembra essere nata bene, come testimoniano i riscontri sul tracciato catalano, con Vettel e Leclerc che hanno mostrato un bel piedino caldo, ottenendo, rispettivamente, il primo e il terzo tempo assoluto. La SF90 pare veloce, molto veloce, ma l’incognita affidabilità aleggia come un fantasma sulle teste dei Tifosi e fors'anche su quelle dei cervelloni a Maranello. Lo stesso Binotto, nuovo team principal della Scuderia Ferrari Mission Winnow, ha dichiarato di voler vedere una SF90 più affidabile. Poi c’è Carletto, già talentuosissimo membro della famiglia della Ferrari Driver Academy, adesso promosso a pilota ufficiale posto di Kimi Raikkonen, ora scudiere all’Alfa Romeo Racing. Il 21enne monegasco ha dato conferma del proprio talento e delle proprie capacità, è salito in macchina e ha subito svolto il programma assegnatogli dalla squadra in maniera intelligente, concedendosi e concedendoci un assaggio della velocità che può “tirare fuori” dalla sua vettura. Gli ingredienti per un 2019 a tinte rosse ci sono, alla pista il verdetto. VOTO: (Bin)8

MERCEDES - Anche quest’anno i favoriti sono loro (e come non potrebbe essere dopo 5 stagioni consecutive che li hanno sempre visti al top sia per la classifica costruttori che per quella piloti). La W10 il giorno della presentazione e durante la prima fase dei test si presenta concettualmente simile a

La W10 alla presentazione

quella della passata stagione, mantenendo quelle fisionomie che hanno caratterizzato la freccia d’argento dal 2017, presentando inoltre accorgimenti aerodinamici di ispirazione ferrarista. La vera sorpresa è avvenuta durante la seconda parte dei test pre stagionali, quando il gioiellino di Brixworth è stato presentato dopo un bell'intervento dimagrante, tanto da farlo sembrare una versione “B” dello stesso progetto, confermando che la casa tedesca ha qualche asso nella manica che terrà fuori al momento opportuno. Parlando dei piloti, “squadra che vince non si cambia”: confermata la stessa coppia della passata stagione. Valtteri Bottas da un lato, che deve però mostrarsi più solido e consistente rispetto alla stagione 2018, con l’ombra di Ocon pronto a sostituirlo; Lewis Hamilton dall’altro, che sta riscrivendo record su record della storia della Formula 1.

La W10 portata a Barcellona la seconda settimana di test

Quest’anno il penta campione di casa Mercedes è apparso in uno stato di forma impressionante, per cui, auguri a tutti i suo rivali. Durante i test le Frecce d’argento non hanno voluto mostrare il loro vero potenziale, concentrate sullo studio della macchina e mettendo insieme una quantità di giri spaventosa (1190), tracciando letteralmente i solchi sull’asfalto del circuito spagnolo. Anche se in Mercedes indicano la Ferrari come vettura da battere, queste affermazioni possono essere viste come un po’ di pretattica, perché, nell’ultima giornata al Montmelò, appena Lewis ha affondato il piede sull'acceleratore, sono venuti fuori tempi molto interessanti. VOTO: 8

RED BULL - Vi era molta attesa attorno la nuova RB 15 di Milton Keynes per via della nuova partnership con Honda. Mi spiace per tutti i fans che credevano ad un cambio estetico per questa stagione, illusi da  una “livrea da presentazione” a cui Red Bull ci sta abituando da anni, per nascondere qualche particolare tecnico disegnato dal genio Newey. A Barcellona si è tornati all’old style. Questi 8 giorni di test hanno però dato un riscontro importante: la nuova power unit è affidabile, al netto di potenza e prestazioni ancora da verificare, e nel confronto con le altre 2 big la casa nipponica sembra abbia ancora qualcosa da recuperare.

Max Verstappen

La line up della casa dei bibitari vede Verstappen, affiancato dal neo promosso Gasly. Il talento francese, però, durante i test invernali ha già mostrato di avere ancora molto da imparare su come si lavora con un top team. Quindi, Red Bull  inseguitrice dietro Ferrari e Mercedes? Probabilmente sì, ma non staccata di molto, e se è vero che il team anglo-austriaco risulta essere uno dei migliori nello sviluppare la propria vettura nel corso dell’intero campionato, allora quello che molti definiscono un duello al vertice si può trasformare in una sfida a tre molto interessante. VOTO: 7

ALFA ROMEO - La Sauber F1 team cambia nome in Alfa Romeo Racing a seguito dell’accordo di sponsorizzazione con la casa del Biscione, che dal 2018 le fornisce motori attraverso Ferrari. Si tratta, quindi, dello stesso team dello scorso anno, arricchito, però, della presenza di un pilota di enorme esperienza: Kimi Raikkonen, il quale avrà come compagno di box il “nostro” Antonio Giovinazzi, che riporta così il tricolore nel Circus, mancante da troppo tempo (2011 con Trulli). Anche per l’Alfa la nuova C38 sembra nata sotto una buona stella continuando l’importante crescita che il team registra dallo scorso anno. Dopo la sua prima apparizione avvenuta lo scorso 14 febbraio sulla pista di Fiorano, la macchina progettata da Furbatto e Di Resta a Barcellona ha dato l’impressione di voler insediare le posizioni di Renault, Toro Rosso e Haas. VOTO: 7-

Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi alla presentazione della Alfa Romeo Racing C38


RENAULT - Il team francese non presenta grandi spunti di riflessione, né ci permette di fare previsioni su quelli

Daniel Ricciardo

che potrebbero essere gli obiettivi stagionali. Ad ora l’unico asso nella manica del team è rappresentato dal

talento australiano Daniel Ricciardo, strappato alla Red Bull. Daniel può essere un importante punto riferimento per un team che, ormai da anni, possiede un andamento stagionale molto incostante, alternando a buoni risultati, week end di totale anonimato.

VOTO: 6


TORO ROSSO - La cugina della Red Bull, dopo aver fatto da laboratorio sperimentale per i propulsori Honda la passata stagione, si presenta quest’anno con una coppia di piloti nuova, ma non del tutto: il rookie Albon, che arriva direttamente dalla F2, sarà affiancato da una vecchia conoscenza, Danil Kvyat, che è apparso molto più maturo dopo l’esperienza vissuta come collaudatore e sviluppatore Ferrari. È consapevole che la sua monoposto non potrà lottare per i piani alti della classifica nelle attuali condizioni, ma sarà interessante scoprire come affronterà l’intera stagione 2019 e fin dove potrà spingere la propria STR 14. VOTO: 5,5

MCLAREN - Salutato il bicampione spagnolo Fernando Alonso e dopo aver appiedato Stoffel Vandoorne, il team inglese si affida a Carlos Sainz e Lando Norris (rookie promosso dalla F2) per cercare di uscire dal periodo nero in cui la McLaren si trova da quando è iniziata l’era turbo ibrida. La MCL34, che monta motore Renault, nemmeno in quest’inizio stagione ha convinto particolarmente, nonostante degli importanti riscontri cronometrici che è riuscita a tirar fuori durante i test, sfruttando momenti in cui gli avversari non erano concentrati sulla prestazione, per potersi rendere visibile in ottica sponsorizzazioni, di cui il team di Woking ha disperato bisogno. VOTO: 5

MCL34


Dettaglio della V19

HAAS - La VF-19 sembra una SF71-H di seconda mano e riverniciata; ecco, la più vistosa innovazione che il team americano sembra portare è proprio la  nuova livrea nero oro, legata alla sponsorizzazione della bevanda energetica Rich Energy, richiamando esteticamente la Lotus 97T, con alcuni inserti (di troppo) in argento. Non credo sia necessario dire che non regge, però, il confronto….. I piloti sono i soliti Grosjean e Magnussen. VOTO: 5



RACING POINT - La Sport Pesa Racing Point - ex Force India - non sembra convincente da un punto di vista

prestazionale; difficilmente il nuovo pilota Stroll (figlio del proprietario del team), affiancato dal “veterano” Perez, riusciranno a dare quella marcia in più che serve alla squadra. Test anonimi e nulla di rilevante da poter dire. VOTO: 5-



WILLIAMS - Inutile sparare sulla croce rossa.  I problemi economici stanno facendo sprofondare sempre più in

Williams FW42

basso la Williams. Dopo le ultime stagioni sempre più in declino per “l’oramai un tempo vittorioso team inglese”, anche la stagione 2019 inizia più in salita che mai: la FW42 è la squadra che ha percorso meno chilometri di tutti sul circuito catalano poiché ha iniziato il proprio lavoro ben 2 giorni dopo l'inizio dei test, perdendo quindi occasioni preziose per capire e sviluppare la nuova monoposto e affermando di continuare il proprio programma durante la gara inaugurale in Australia. A Russell, campione F2 2018 e Robert Kubica, che rientra in F1 come pilota ufficiale, il difficile compito di mettere fine a questa caduta verticale. VOTO: SV

Non resta che aspettare il primo vero compito in classe dell’anno a Melbourne tra meno di 2 settimane….


di

driversofcars


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